trans
La Palestra en femme
di lovelingerie
19.09.2021 |
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"Nulla di eccezionale o fancy ma mi piaceva molto come erano disposti gli spogliatoi e le docce..."
Ho frequentato per molto tempo una palestra di Milano di periferia. Nulla di eccezionale o fancy ma mi piaceva molto come erano disposti gli spogliatoi e le docce.Come donna trav non sono purtroppo benvenuta negli spogliatoi femminili e sono quindi costretta ad andare vestita da maschietta e usare gli spogliatoi maschili. Non sono mai stata felice di vestire da maschietta e come minimo ho sempre portato collant e lingerie di sotto, ma tant’è che per andare in palestra dovevo farne a meno…
Sono quindi andata per molto tempo come maschietta e ho iniziato a notare parecchi cazzi anche di colore molto attraenti per cui dopo un po’ ho deciso di elaborare una strategia liberatoria e d’attacco sostanzialmente basata sulla provocazione e la scarica di adrenalina creata dal mostrarmi in pubblico come donna.
Coraggio alla mano, ho iniziato ad andare in palestra vestita da femmina ossia con collant, lingerie (mutandine e reggiseno), body, jeans, scarpe maglie e giacche femminili, un filo di fondotinta ma senza parrucca o seno. E per l’attività fisica leggings femminili, e altro abbigliamento da donna attillato.
Ebbene, l’emozione di spogliarmi e farmi vedere liberamente come sensuale donna trav è stata stupenda, impagabile; sentivo la scossa di adrenalina dentro di me, occhi puntati addosso e tutti che inizialmente rimanevano sbalorditi dal vedermi sfilare i vestiti superiori velatamente femminili e rimanere in lingerie e collant che molto sensualmente toglievo per prepararmi con i leggings e top aderenti a fare attività fisica.
Ho quasi sempre ignorato tutti questi sguardi ma ovviamente in qualche occasione c’è stato qualche incrocio fulmineo. Mi trovavo davanti a persone che accettavano la mia femminilità, altre che non capivano e altre che mi rigettavano. Era molto facile distinguerle ma onestamente del rigetto non mi sono mai fatta problemi, saranno stati appunto problemi loro.
Quello che mi interessava era suscitare interesse e provocazione e dall’altro lato provare finalmente una sensazione di libertà in me stessa, sentirmi libera di essere donna finalmente anche in palestra ed accettata come tale.
Anche se meno pressanti dello spogliatoio, durante la sessione di training nelle varie sale sentivo occhi addosso e si iniziava a sentire e vedere l’effetto della provocazione, ossia qualche ragazzo iniziava a farsi avanti a rendersi disponibile per aiutarmi o per fare due chiacchiere e attaccare bottone. La cosa mi faceva molto piacere perchè capivo subito che la mia femminilità era apprezzata e la mia provocazione era andata a segno. In sostanza mi sentivo corteggiata e quindi femmina. Inoltre in quelle occasioni creavo anche sguardi “strani” tra le stesse donne che ovviamente non mi avevano visto nello spogliatoio e con qualcuna si creava qualche complicità e qualche chiacchiera. Ho conosciuto un paio di donne con cui sono rimasta in contatto per tanto tempo e con le quali si facevano insieme vari esercizi e ci si schermava insieme dagli attacchi dei vari uomini pronti a corteggiare in palestra.
Una volta rientrata nello spogliatoio a volte sono stata seguita da uomini che mi avevano notato in sala ed erano curiosi di vedermi spogliare o da quelli che avevano scambiato qualche chiacchiera con me. Spesso mi creavo una scia di fan che uno ad uno più o meno discretamente lasciavano la sala e scendevano in spogliatoio per scoprire di più di me.
Beh devo dire che non li ho mai delusi…mi spogliavo molto lentamente facendo attenzione a mostrare il mio ricamo a forma di cuore sui peli pubici, gli unici che avevo sul corpo, e la mia cavigliera con la scritta SLUT, insieme poi ad altri particolari intriganti. Finivo in doccia vestendo un bel costume da donna per tenere nascosto il mio piccolo pene tra le natiche e per esaltare la mia femminilità mentre sculettavo allegramente fiera di essere e sentirmi donna.
E qui succedevano le cose più strane. A volte mi trovavo degli ospiti inattesi in doccia che avevano seguito con lo sguardo dove mi ero infilata e casualmente entravano nella mia stessa cabina. E' stato davvero emozionante, a volte erano timidi e mi chiedevano se disturbavano ma a volte, come piace a me, erano ben decisi e mi dicevano molto direttamente, o me lo facevano capire mostrandomi il cazzo turgido, che volevano farmelo assaggiare. Era proprio la situazione che mi ero immaginata e che cercavo…sentirmi in un luogo chiuso e stretto, costretta a prendere il cazzo, punita per aver provocato come una puttanella i vari uomini che mi avevano visto poco prima! Una sensazione fantastica, mi ha fatto sentire donna vera, apprezzata per quella che sono, cercata, voluta e divinamente sottomessa da uomini veri che hanno avuto le palle di osare e di cercarmi fino alla doccia!
Ho provato un piacere immenso ad inginocchiarmi davanti a tanta virilità e ho fatto innumerevoli pompini con tanta passione, oltre ovviamente ad essere stata scopata avidamente in quelle docce, spesso con la mano del mio uomo sulla mia bocca per non far sentire i miei gemiti a tutto lo spogliatoio. Il più delle volte poi, finiva in bellezza, con un bel assaggio di sperma in faccia prima di poter finalmente docciarmi e uscire tutta pulita a profumata, pronta a rivestirmi con la mia lingerie, collant e tutto il mio abbigliamento femminile, fiera di essere femmina di essere stata sottomessa dal cazzo e ben conscia di lasciare parecchie persone parlare di me una volta uscita dallo spogliatoio.
Ho fatto tantissimo sesso in quella palestra e ho avuto molti contatti con uomini con cui mi sono poi vista fuori da li, a casa mia o anche in motel vari. E’ stata davvero una bellissima esperienza essere me stessa e poter affermarmi come donna anche nell’unico posto dove ancora non mi sentivo libera di essere me stessa.
Questo per ribadire che bisogna essere se stessi, non serve a nulla nascondersi e vergognarsi della propria sessualità. Certo sarà pieno di gente che ci giudicherà ma tante altre persone che ci accetteranno per quello che siamo, e sarà questo che conta. Il resto è nulla.
Kiss…
…Alessia
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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